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al testo di Franco Bonvini
Una settimana al mare
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Non da solo, e non son bastate mille lire certo che il mare è di una vastità tremenda così come il cielo sopra di lui l'orizzonte sembra così irraggiungibile come se oltre non si possa continuare senza sprofondare in una vertigine di vuoto. Tutt'altra cosa il lago. Stavo con l'acqua alle ginocchia che al mare puoi camminare metri e metri e l' acqua non sale guardavo i nipotini al bagno divertirsi sotto il sole ormai non han bisogno d'essere sorretti ma d'attenzione sì. Dammi la mano dico, e lei la prende ancora poi dice "seguimi!" che niente la spaventa se ci sono io arriveremo fino alla piazza dove c'è giostra e musica stasera c'è un concorso di giovani cantautori seduta sull'avambraccio per vedere oltre la folla reclina la testa sulla mia spalla che la sera si fa scura la musica ci fa dondolare. Infila due ditina in bocca, le solite l'indice e il mignolo alzati ad accarezzarsi le guancie e il naso non sei un po' grande chiedo si lo so, dice ma mi tranquillizza. Proprio come il lago che la sera sembra che si addormenti e ci trovi sempre un angolo rifugio mentre le onde lente dondolano e dondolano così sta aggrappata a me mentre dondoliamo sulla musica.
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